"Una violetta St. Paula per finanziare la ricerca sul lupus"

La violetta africana è una pianta perenne, il suo nome deriva dal barone W. Von SaintPaul-Illaire (1860-1910) nell’Africa tropicale orientale.

violette2sm.jpg (7927 byte)Appartiene allafamiglia delle GESNERIACEAE e comprende diverse specie, alcune delle quali con grandesuccesso come piante d’appartamento perché fioriscono tutto l’anno, purchè vengano le necessarie condizioni di crescita.

Hanno un apparato radicale poco profondo e per questo motivo crescono bene in piccoli vasi, sviluppano un corto fusticino da cui si dipartono le foglie disposte a rosetta, queste ultime di forma tondeggiante o cuoriforme, sono di colore verde scuro, più o meno intenso ed hanno un aspetto vellutato, sono ricoperte da una fitta e sottile peluria.

violette3sm.jpg (7827 byte)Dall’ascella delle foglie crescono i fusti fioriferi, che  formano un’infiorescenza con pochi fiori con cinque petali stellati, con colori che vanno dal bianco al blu al violetto passando per tutta una gamma intermedia di sfumature.

Le violette africane prediligono un’illuminazione intensa, ma non vanno mai esposte direttamente al sole che potrebbe provocare delle scottature alle foglie e ai fiori. Crescono molto bene anche alla luce artificiale.

E’ bene inoltre collocarle al riparo dalle correnti d’aria in un ambiente umido. Per crearlo è sufficiente porle in vasetti su uno strato di ghiaia bagnata, senza nebulizzare le foglie con acqua, perché potrebbero facilmente deteriorarsi.

violette4sm.jpg (7928 byte)Nel periodo primaverile-estivo è bene annaffiarle due-tre volte la settimana, mentre in autunno-inverno, diradare.

Per annaffiarle correttamente è necessario usare acqua non calcarea e a temperatura ambiente, inoltre deve essere data sempre dal basso, ponendola in un recipiente basso pieno d’acqua per il tempo necessario che la pianta assorba l’acqua che le necessita. Tra un’annaffiatura ed un’altra si deve dare il tempo allo strato del terriccio di asciugarsi completamente.

La moltiplicazione in genere, si propaga per talea fogliare. In primavera si può immergere una foglia con il picciolo fino al bordo in un bicchiere d’acqua, spuntano poi le radici e si può invasare in un terriccio prevalentemente morboso e non calcareo.

Foto a cura di Dario e Irma - realizzate il 5 Ottobre 2003 a Genova


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Per informazioni e comunicazioni, scrivi: Maria Teresa Tuccio 

Ultimo aggiornamento 09-11-2003
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