Pubblicato su ICARO n.38

DAL GRUPPO LES DELL’EMILIA ROMAGNA
sintesi dell'incontro medici-pazienti del
22 giugno 2002

 

LE MANIFESTAZIONI OCULARI NEL LES

Dott.ssa Pierangela Rubino dell’OCULISTICA

 

Nel LES vi sono varie manifestazioni oculari. La più comune è la cherato-congiuntivite secca (isolata o nell’ambito di una Sindrome di Sjogren secondaria) e colpisce circa il 25% dei pazienti affetti da LES. I sintomi più frequenti sono: bruciore, rossore, fotofobia, dolore e sensazione di corpo estraneo. Il test di Schirmer I e il tempo di rottura del film lacrimale sono i tests più frequentemente impiegati per la diagnosi. Il test di Schirmer I è un test semplice, non invasivo eseguito di routine. Una striscia di carta assorbente di 35 x 5 mm viene applicata al 3° esterno della palpebra inferiore, il paziente rimane al buio e con gli occhi chiusi per 5 minuti, poi viene effettuata la lettura della cartina. Sono normali valori oltre i 15 mm, borderline quelli tra 5 e 10 mm, patologici quelli sotto i 5 mm. Tali valori sono in relazione dell’età. Questo test valuta la componente acquosa delle lacrime.

Il tempo di rottura del film lacrimale (BUT: break-up time) viene eseguito con la fluorescina , una sostanza colorata che viene applicata nel fornice congiuntivale inferiore. Il valore normale è maggiore di 10 secondi. Questo test valuta la stabilità del film corneale.

Manifestazioni oculari meno frequenti in corso di LES sono la sclerite, l’episclerite e abitualmente sono collegate al grado di attività e gravità del LES. Rara è l’uveite. Il coinvolgimento retinico è la manifestazione più frequente dopo la cherato-congiuntivite secca. La retinopatia in corso di LES è caratterizzata da un’ischemia microvascolare secondaria alla vasculite ed all’ipertensione sistemica, aggravata dall’anemia e dalla trombocitopenia. In molti pazienti con lupus è frequente il riscontro di anticorpi antifosfolipidi e questi sono associati ad episodi di trombosi venose retiniche che possono contribuire alla retinopatia.

COMPLICANZE OCULARI legate alla terapia.

La cataratta e il glaucoma non sono manifestazioni cliniche della malattia, ma complicanze della terapia sistemica con cortisonici. La cataratta cortisonica è una cataratta sottocapsulare posteriore e la progressione è strettamente correlata alla terapia steroidea; il paziente lamenta difficoltà nella visione per lontano e per vicino, la riduzione della vista è legata alla progressione della cataratta e alla posizione della cataratta stessa rispetto all’asse ottico: più la cataratta è centrale peggiore è la vista e più il paziente ha difficoltà nella visione.

Un’altra possibile complicanza della terapia è la maculopatia da Clorochina che compare però solo a dosi giornaliere elevate di tale farmaco.

APPROCCIO TERAPEUTICO

La terapia della cheratocongiuntivite secca è basata sull’instillazione di colliri o sull’applicazione di gel a base di sostituti lacrimali.

Se è presente il glaucoma, la terapia è necessaria per mantenere la pressione oculare bassa ed evitare le complicanze a carico del nervo ottico e del campo visivo. E’ necessario instillare colliri ipotonizzanti e, se necessario, ricorrere all’intervento chirurgico.

CONSIGLI

Nei pazienti con LES è utile effettuare un controllo oculistico semestrale e/o annuale e controlli più ravvicinati se insorgono sintomi oculari specifici, per cercare di prevenire le complicanze oculari della malattia e intervenire tempestivamente con la terapia più appropriata.

Dott. ssa Pierangela Rubino